Il patrimonio audiovisivo raccolto proviene in gran parte da privati che offrono la possibilità di inserire le loro immagini e le loro esperienze nel nostro archivio.
 
Il lavoro di raccolta consiste in due fasi per quanto riguarda le immagini: da una parte la ricerca, la raccolta e la scansione di queste immagini (con relativo accordo stipulato con i donatori che cedono il diritto di riproduzione e salvataggio nella banca dati), dall’altra la catalogazione di queste immagini anche al fine di poterle ricercare facilmente; questo lavoro è svolto secondo criteri dettati da Memoriav e dalla Fonoteca nazionale svizzera. Per quanto riguarda i documenti orali, interviste a carattere storico-etnografico, si procede anche in questo caso secondo parametri tecnici dettati da Memoriav e alla loro catalogazione nella banca dati della Fonoteca.
 
L’ACVC ha inoltre recuperato il lavoro svolto da Chiara Camponovo tra il 2001 e il 2003, Memoria fotografica. L’archivio fotografico e sonoro di Capriasca e Val Colla, che ha raccolto e catalogato più di 2500 immagini nella regione grazie a una borsa cantonale di ricerca. A sua volta, la ricerca di Camponovo si era inserita sul lavoro di un gruppo di allievi della Scuola media di Tesserete, guidato dal docente Maurizio Cattaneo, durante l’anno scolastico 2000-2001. Grazie alla capillare ricerca degli allievi presso anziani parenti e vicini di casa, erano state raccolte e digitalizzate ca. 600 vecchie fotografie.
Documenti raccolti
L’ACVC comprende ora più di 7’000 fotografie selezionate e oltre 150 ore di registrazioni di interviste agli anziani informatori (più di 100, tra Capriasca e Val Colla). Intenso è ancora l’afflusso di fotografie messe a disposizione da privati. Proseguono le interviste ad anziani informatori molto motivati, consapevoli di trasmettere le memorie di un passato che vive ancora nella loro memoria.
Per quanto riguarda le immagini si tratta spesso di collezioni importanti di fotografie, di carattere privato ma anche pubblico (fotografie di avvenimenti, di feste, di luoghi e paesaggi, di inaugurazioni, di mestieri, relative a pratiche religiose, che ritraggono momenti della storia della regione quali l’emigrazione o la costruzione di edifici e strade, di matrimoni e ritratti).
 
Sono inoltre stati acquisiti fondi importanti.
 
Grazie al lavoro di ricerca dal titolo “Due aspetti di vita religiosa in Capriasca e Val Colla: il Convento di Santa Maria di Bigorio e i riti e le tradizioni liturgiche” sostenuto da Memoriav, Comune di Capriasca, Regione Valli di Lugano e Fondazione Piera Storni sono state raccolte e catalogate circa 600 immagini che vertono sui temi approfonditi in questa ricerca nonché circa 30 ore di registrazione di interviste effettuate su temi religiosi.